LA TRISTEZZA

5 ANNI. PRIME ELEMENTARI, SECONDE ELEMENTARI

PRIMO GIORNO

CONVERSAZIONE

Quando viene la tristezza?

  • Quando si cade e ci si fa male
  • Quando i genitori sgridano o picchiano perché si è fatto male qualcosa
  • Quando si litiga con gli amici
  • Quando si resta esclusi da un gioco

 

DUBBI
  • Ma Mopi sarà un pupazzo o un vero extraterrestre?
  • Sente le emozioni?
  • Capisce?

COME VA A FINIRE:

  • Ora si è addormentato perché è molto stanco
  • Ha fatto molta fatica per capire cos'è la tristezza, ma non sa ancora cosa significa

SECONDO GIORNO

Mopino racconta che durante la settimana non è stato bene e poi si addormenta.

Per far capire a Mopino cos'è la tristezza, raccontiamo la storia tristissima del grillo e la formica.

 

CONSIDERAZIONI
  • La storia è triste perché il grillo e la formica muoiono.
  • È triste anche quando si vede un uccellino morto.
  • È triste quando ti muore un cane a cui vuoi bene.
  • Si canta la canzone e la musica non è tanto triste.

Mopi si sveglia e dice che ha capito. Gli si spiegano anche altre cose: cosa sono gli animali, lo zoo, la bicicletta, lo scivolo, l'altalena.

TERZO GIORNO

Mopino dice che ha capito cos'è la tristezza e ascolta insieme ai bambini la storia del pesciolino grigio.

CONSIDERAZIONI SULLA STORIA

  • Il pesciolino è triste perché è solo e non ha amici
  • È triste perché tutti i pesci sono colorati e lui è grigio.
  • È triste perché nessuno lo vede.
  • È triste perché non sa come fare a farsi degli amici.
  • Alla fine finisce bene perché diventano tutti amici.
  • Lui è stato furbo ed ha salvato gli altri pesci.
  • Lui è sempre grigio, ma è più contento perché ha amici e non è più solo.

CONCLUSIONI

Ora Mopino ha capito bene cos'è la tristezza e i bambini sono contenti di avergli fatto conoscere una emozione.

COMMENTI ALLE IMMAGINI DI BAMBINI TRISTI
CLAUDIA: La bambina sta piangendo perché la mamma le ha preso un giocattolo e non glielo dà più perché si è comportata male.

Un bambino è triste e piange, un altro bambino si è messo a ridere quando lui si è fatto male.

CHIARA: le bambine sono tristi perché qualla a sinistra aveva un fiore e quella di destra non ce l'aveva e allora lo voleva, è andata vicino a quella a sinistra e l'ha avuto anche lei. Quando piangeva pensava che non era giusto che l'altra bambina avesse un fiore e lei no.

La bambina è triste perché la mamma la dice che è l'ora di mangiare e lei non vuole andare.

ALBA: la bambina è triste perché non la lasciano giocare.

ALESSIA: la bambina piange perché la sua canguro le dice che devono andare a casa, ma le sue amiche stanno giocando a nascondino e allora piange perché vuole rimanere in piazzetta.

ANGELO: la mamma non gli lascia vedere la televisione perché è ora di mangiare, allora il bambino è triste.

MARC: il bambino è triste perché la sua mamma gli ha dato le verdure a colazione e lui non le voleva.

SONO TRISTE QAUNDO...

LAURA: Sono triste quando va via una persona cara

LUCIANO: la tristezza ci fa sentire male

JUDITH: sono triste quando mi faccio male, quando mi prendono una cosa, quando mi sgridano, quando mi castigano, quando prendo un brutto voto, quando sono sola.

ARIANNE: sono triste se cado dalla bicicletta e mi faccio male

SARA: La tristezza fa paura

CLAIRE: sono triste quando muore qualche persona e a noi ci viene da piangere molto

MAURIZIO: sono triste quando mia madre mi sgrida, quando mi rubano un giocattolo, quando mi danno un calcio, quando mi fanno male.

LUCIANO: sarei triste se la scuola materna cadesse e alcuni bambini morissero.

ORIOL: sono triste quando voglio salire sull'albero e non posso e quando papà mi dice di andare a letto e io non voglio.

 

ANNA: sono triste quando non mi lasciano giocare, quando un'amica si arrabbia con me, quando un compagno mi fa dispetti.

LAURA: sono triste quando mi prendono un giocattolo. Sono triste qaundo la mamma spegne la tivù.

LAURA: sono triste se voglio scendere dallo scivolo e non posso perché c'è un bambino che me lo impedisce

MARIA: sono triste quando piango perché un amico gioca e un altro no